#SpoletoSpaziriAperti è un’iniziativa promossa da Cittadinanzattiva Umbria e indirizzata alla mappatura civica di spazi, luoghi, beni abbandonati e inutilizzati della città di Spoleto, e alla loro rivitalizzazione e riuso collettivo, attraverso una progettualità diffusa e partecipata da parte dei cittadini e della società civile organizzata.
L’iniziativa si ispira all’art.118, u. c. della Costituzione Italiana, che prevede che lo “Stato, Regioni, Città metropolitane, province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà“
#SpoletoSpaziriAperti si inserisce nel contesto della campagna Disponibilie! per il riuso degli spazi abbandonati – www.disponibile.org – promossa da Cittadinzattiva in tutta Italia, con il sostegno di Confederazione Italiana Agricoltori, Fondazione Etica ed Earth Day Italia. Nell’ambito della riduzione degli sprechi Cittadinanzattiva ha individuato nell’abbandono degli edifici e degli spazi infrastrutturali o agricoli peri-urbani uno dei capitoli più evidenti di comportamenti errati e dannosi e di spreco di risorse.
In uno spirito di cooperazione con le istituzioni pubbliche, Cittadinanzattiva Umbria ha sottoscritto con l’Amministrazione comunale di Spoleto, uno specifico protocollo d’intesa in materia di promozione della cultura della partecipazione civica e della sussidiarietà nel riuso e recupero di beni immobili e spazi inutilizzati o sottoutilizzati, nella valorizzazione di porzioni di territorio, con finalità di interesse generale e per lo sviluppo della coesione sociale delle comunità locali.
Obiettivi
Il diritto alla città
Riconoscere il valore e nuovi significati agli spazi e ai beni presenti , per considerarli come beni (in) comune. Un “non” luogo può diventare luogo se gli viene attribuito un significato, se genera un legame affettivo, se diventa uno spazio di possibili attività, un campo di azione e di opportunità (nuovi incontri, si condividono esigenze, bisogni, idee, legami di fiducia, si esprimono forme di solidarietà, ecc..)
“costruzione” collettiva della città
Sviluppare un ascolto attivo del contesto locale, rilevando bisogni inespressi, esigenze di socialità collettiva e di recupero del senso di comunità, isolamenti sociali, eventuali necessità operative per sviluppare progetti e iniziative, questioni a rilevanza pubblica presenti nel territorio, idee e proposte “sottaciute” o inascoltate, ecc…
rigenerazione urbana partecipata
Intendere il carattere pubblico (publicness) delle pratiche di rigenerazione, non solo perché riferito alla proprietà del bene, ma soprattutto per gli impatti positivi e generativi di innovazione a livello sociale, culturale ed economico.
economia del “noi”
Promuovere il riuso e la rigenerazione partecipata sia urbana che di porzioni di territorio, attraverso un “mettersi in gioco” da parte dei soggetti coinvolti e interessati, con al centro il benessere collettivo, la sostenibilità, la solidarietà, la possibilità di traguardare il proprio bisogno, le proprie capacità e competenze in una visione altruistica e di senso e significato più ampio.
Favorire l’incubazione e l’espressione di un economia fondata sulla creatività condivisa, su quell’innovazione che rimette al centro la dimensione umana, le sue potenzialità ma nella contaminazione vicendevole e nell’integrazione di competenze e abilità professionali.